C'è invece nella maniera in cui molte delle tecniche provocano cambiamenti di status, rallentando il nemico, fiaccandolo; status che sono spesso condizioni necessarie per effettuare altre tecniche, in un connubio di combo e strategia, dato che spesso per infliggere determinati malus bisognerà attaccare di lato o alle spalle del nemico, magari dopo che un altro personaggio ne avrà attirato l'attenzione, tramite la tecnica apposita. Il tutto funziona alla grande, ed è soprattutto negli scontri più impegnativi o nei favolosi scontri con i boss che viene fuori il meglio di tale sistema, con i personaggi controllati dall'intelligenza artificiale che fanno più che degnamente il loro dovere e non lasciano mai il giocatore nella condizione di desiderarne il controllo diretto. Il riscontro sull'esperienza di gioco è d'impatto profondo, perché affrontare i nemici è un divertimento continuo, e soprattutto avviene in maniera rapida, snellendo enormemente le impalcature tradizionali del genere. In più, ecco una serie di tocchi di classe non da poco, che lo raffinano: più i membri del party saranno in armonia tra di loro, più sarà facile costruire combo migliori e scatenare i devastanti assalti, nei quali ognuno di loro può colpire il nemico a piena forza; un piccolo quick time event aprirà i combattimenti o avverrà al loro interno, soddisfatto il quale i personaggi potranno godere di bonus, legare i propri attacchi o aumentare la tensione necessaria ad effettuare un assalto.
NATURA E MACCHINA
C'è quindi in Xenoblade una sostanza di gioco non quantificabile, e ci sarebbe ancora da parlare del sistema delle gemme, che ricorda da lontano quello di Monster Hunter; o ancora della possibilità di passare delle abilità passive da un personaggio ad un altro (tipo la capacità di portare equipaggiamento pesante): rischieremmo di essere prolissi, noiosi. Quello che c'interessa è sottolineare come ogni componente di gioco sia bilanciata, curata, pressocché perfetta, in un'armonia che poggia sulle strutture dell'esplorazione e del combattimento ed è supportata da una trama stupenda. E persino a parlare di emozioni rischieremmo di diventar noiosi, di eccedere nell'altro senso: è giusto avere una certa misura, ben sapendo però che quanto può regalare un titolo del genere è davvero tanto, tantissimo.
La straordinarietà delle idee dietro Xenoblade è evidente, e dal punto di vista artistico ciò non può non essere evidente. L'idea di un mondo di gioco grandioso è magnificata dalla bellezza di una direzione artistica che lascia esterrefatti di fronte a paesaggi struggenti, tramonti da riscaldare il cuore e notti stellate da godersi appieno senza preoccuparsi, per una volta, di salvare il mondo. Pazienza se tecnicamente ci siano delle piccole pecche: particolari di modelli un po' rozzi, texture non sempre definite, animazioni non sempre fluidissime, sono magagne che vanno rilevate, hanno il loro peso sul giudizio parziale ma non ne minano in nessuna maniera la bontà. Raggiungere la perfezione anche in questo campo sarebbe stato il massimo, ma la stupefacenza dei panorami, la forza scenica delle aree di gioco, la realizzazione dei personaggi e dei nemici, ci fanno perdonare questi piccoli difetti.
Anche perché, dall'altro lato della componente tecnica, ovvero quello sonoro, abbiamo la magnificenza più assoluta. La colonna sonora di Xenoblade è di quelle che ti entrano in testa e non la scordi più, a partire dal meraviglioso e già storico tema d'apertura. La musica è parte fondamentale dell'esperienza di gioco, e se è vero che ogni viaggio ha il suo brano, qui c'è un'intera colonna sonora a valorizzare un'avventura epica, i cui momenti più straordinari coincidono sempre con le melodie più adatte. Senza riciclo alcuno, senza nessun passo falso, un'estasi compositiva che ha dietro nomi come quelli di Yoko Shimamura e Yasunori Mitsuda: sarebbe stato difficile chiedere di più.
La straordinarietà delle idee dietro Xenoblade è evidente, e dal punto di vista artistico ciò non può non essere evidente. L'idea di un mondo di gioco grandioso è magnificata dalla bellezza di una direzione artistica che lascia esterrefatti di fronte a paesaggi struggenti, tramonti da riscaldare il cuore e notti stellate da godersi appieno senza preoccuparsi, per una volta, di salvare il mondo. Pazienza se tecnicamente ci siano delle piccole pecche: particolari di modelli un po' rozzi, texture non sempre definite, animazioni non sempre fluidissime, sono magagne che vanno rilevate, hanno il loro peso sul giudizio parziale ma non ne minano in nessuna maniera la bontà. Raggiungere la perfezione anche in questo campo sarebbe stato il massimo, ma la stupefacenza dei panorami, la forza scenica delle aree di gioco, la realizzazione dei personaggi e dei nemici, ci fanno perdonare questi piccoli difetti.
Anche perché, dall'altro lato della componente tecnica, ovvero quello sonoro, abbiamo la magnificenza più assoluta. La colonna sonora di Xenoblade è di quelle che ti entrano in testa e non la scordi più, a partire dal meraviglioso e già storico tema d'apertura. La musica è parte fondamentale dell'esperienza di gioco, e se è vero che ogni viaggio ha il suo brano, qui c'è un'intera colonna sonora a valorizzare un'avventura epica, i cui momenti più straordinari coincidono sempre con le melodie più adatte. Senza riciclo alcuno, senza nessun passo falso, un'estasi compositiva che ha dietro nomi come quelli di Yoko Shimamura e Yasunori Mitsuda: sarebbe stato difficile chiedere di più.
[
1
2
]
Genere: Action RPG
Sviluppatore: Monolith Soft
Distributore: Nintendo
Data di Pubblicazione:
WII: 19/08/2011
Sviluppatore: Monolith Soft
Distributore: Nintendo
Data di Pubblicazione:
WII: 19/08/2011
LA PAGELLA
Xenoblade Chronicles
GRAFICA E TECNICA (8.5)
GIOCABILITA' (10)
LONGIVITA' (10)
COLONNA SONORA EFFETTI E DOPPIAGGIO (10)
GIOCABILITA' (10)
LONGIVITA' (10)
COLONNA SONORA EFFETTI E DOPPIAGGIO (10)